L'attesa è finita!
Torna la rubrica C.K. Harp in racconto... con la seconda puntata di Un'estate fuori programma, che narra le vicende di Roberto alle prese con la classica cotta adolescenziale.
Torna la rubrica C.K. Harp in racconto... con la seconda puntata di Un'estate fuori programma, che narra le vicende di Roberto alle prese con la classica cotta adolescenziale.
Il problema è però che la meta dei suoi sospiri è un ragazzo più grande, figlio del nuovo capo, assolutamente etero. Lui 16 anni, Achille - già... Achille! - 21, i loro mondi sembrano essere agli antipodi. Eppure...
Un chick lit in chiave lgbt per prepararci alla bella stagione e sorridere alle occasioni che ci presenta la vita... e un'estate fuori programma.
Capitolo 1 - QUI
Un chick lit in chiave lgbt per prepararci alla bella stagione e sorridere alle occasioni che ci presenta la vita... e un'estate fuori programma.
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Capitolo 2
Sono tornato a casa da circa due minuti e già rimpiango la frutteria. C’è qualcosa che in effetti non va in tutto questo, e so anche che dovrei sapere cosa. Ho Ruggeri che mi canticchia nell’orecchio: “Mistero”, ma in realtà lo so qual è la verità: Achille è un bonazzo che neanche Dean di Supernatural. Non me ne frega niente del lavoro: io non vedo l’ora di rivedere lui!
Guardate che vi vedo mentre storcete la bocca sul paragone con Dean, come a dire: “Se vabbe’”, ma è bello davvero, eh?
«Allora? Com’è andata? Presa qualche zucchina?» esordisce quella stronza di Cinzia. Ah, sì, non vi ho detto il nome di mia sorella… Non è una gran perdita, ve lo posso assicurare.
Me la guardo mentre sorride, e io alzo il dito medio mentre rientro in camera.
Chiudo la porta alle mie spalle, cercando di ignorare i rumori oltre la mia porta. Voglio starmene da solo a ripensare a quel culo di marmo che mi sono ritrovato davanti, rivivere la giornata (sì, ok, quella manciata di minuti) al rallentatore, da quando è entrato in scena Achille (cazzo, ma perché l’hanno chiamato così?!), perché è questo quello che mi interessa. Mirella è una grandissima stronza, l’ho già inquadrata, Mario un bonaccione e… Cristo santo, Achille uno che non mi stancherei mai di leccare. Sì, sì, leccare: avete letto bene. Il momento in cui ha buttato fuori il fumo dalla bocca, di lato, mentre mi osservava, soppesava… C’è stato un attimo in cui mi ha guardato proprio negli occhi e… Be’, mi credete se vi dico che mi si è drizzato in un secondo? Tipo i soldati in fila davanti al comandante, con tanto di mano sulla fronte… Ma una cosa… Tanta roba!