giovedì 12 dicembre 2019

Recensione "Il Pesci prende all'amo il Toro" di Anyta Sunday


Arriva la mia recensione del romanzo Il Pesci prende all'amo il Toro di Anyta Sunday e a seguire troverete alcuni estratti che vi renderanno ancora più chiare le idee ;)

Titolo: Il Pesci prende all'amo il Toro
Titolo originale: Pisces hooks Taurus
Autore: Anyta Sunday
Serie: Segni d'amore (#4)
Data pubblicazione: 2 Dicembre 2019
Casa Editrice: Autopubblicato
Traduzione: Eloriee
Genere: M/M (Contemporaneo)
Prezzo: €4.99 - Disponibile KU (ebook)
Pagine: 300
Dove comprarlo: Amazon

È tempo di cercare e trovare, Pesci: continuate a gettare il vostro amo e la preda a cui puntate abboccherà. 
Zane ha un piano ben preciso: un Magico Incontro, innamorarsi e vivere per sempre felici e contenti.
Dovrebbe essere piuttosto semplice, se ci si impegna. Gli basterà usare un po’ di creatività e pensare fuori dagli schemi et voilà, sarà sposato con la donna dei suoi sogni. 
Sarà perfetto. 
A patto che succeda prima che gli scada il visto. 
Ma perché è in balia di un turbine di sentimenti, ora che è sotto pressione? Perché il suo piano perfetto si è tramutato in un’enorme confusione di metafore che non riesce più a decifrare? 
Per fortuna ha conosciuto un professore d’Inglese che può aiutarlo. E, nonostante il loro primo incontro sia tutt’altro che magico, quest’insegnante senza grilli per la testa è probabilmente la persona realista di cui Zane ha bisogno per tenere i piedi per terra e, alla fin fine, avere l’occasione di trovare l’amore. 
Non lanciate l’amo troppo lontano, Pesci. La vostra preda perfetta potrebbe avere già abboccato.

Cosa ne penso...

La serie Segni d'Amore è famosa per il suo spiccato romanticismo, ma soprattutto per l'ironia che rende ancora più accattivante la storia. Ogni protagonista è caratterizzato da una personalità specifica, altamente affine al proprio segno zodiacale.
In questa nuova avventura incontriamo Zane, un Pesci sognatore, alle prese con Becky, un Toro con la testa ben piantata sulle spalle.
Sin dal loro primo incontro si percepisce il potenziale della loro accoppiata e l'autrice rende sicuramente merito alle premesse.
Zane è un personaggio sopra le righe e finisce tra capo e collo al bel professore che non può fare altro che ospitarlo in casa propria. La convivenza sarà un'esperienza rivelatrice per entrambi, ma dovranno capire in fretta se vale la pena rischiare il proprio cuore perché il visto di Zane sta per scadere!
Sono stata risucchiata in questa storia senza rendermene conto e non sono riuscita a staccarmi dalla lettura finché non ho raggiunto l'ultima pagina. Ritengo che al romanzo non manchi assolutamente nulla ed è diventato il mio preferito della serie
Lo stile della Sunday colpisce sempre nel segno e mixa alla perfezione gli ingredienti che lo rendono un must read: amore, divertimento, gelosie, momenti piccanti... Tutto trova il giusto spazio in un romanzo frizzante, appassionante e dinamico.
La love story nasce e cresce piano piano, a cottura lenta come piace definirlo alla scrittrice, nonostante le tempistiche siano ristrette a causa della problematica green card. Ogni interazione tra i due uomini fa battere forte il cuore e strappa numerose risate. Rimanere seri davanti alle uscite di Zane è praticamente impossibile. Ciò non significa però che non ci sia spazio per i momenti/argomenti più delicati, affrontati infatti con estrema cura.
Il cuore di Beckett aveva proprio bisogno della spontaneità, del brio e della bontà del ragazzo. Una cura magica a suon di bromance che li colpisce in modo inaspettato.
Sognare e desiderare ardentemente l'amore non fa mai male, potrebbe colpire da un momento all'altro, magari in una forma che non vi sareste mai aspettati, ma l'amore è semplicemente amore.
Ritroviamo un'arzilla nonnina di vecchia conoscenza a donare ulteriore vivacità alla vicenda e proprio per questo fanno la loro comparsa due personaggi che abbiamo tanto amato "in passato". Poter sbirciare di nuovo nelle loro vite è sempre un piacere, in particolare per i curiosi cronici come me.
Vi consiglio caldamente di lasciarvi conquistare da questo duo "stranamente assordito" che saprà regalarvi più di un sorriso e farvi crogiolare in un amore puro e... pepato.


Amato alla follia

Bollente



Estratti

Zane si premette contro la staccionata fredda per lasciarle passare. Picchiettò i palmi sulle punte arrotondate e sorrise a Darla. «Sono Zane,» le disse sopra il chiacchierio in allontanamento. «Spero che avrai bisogno di ricordarlo.» 
«Lo marchierò a fuoco nella memoria, Zane.» Darla lo studiò quasi fosse una vignetta a tutta pagina. «Sì. Sei esattamente ciò di cui un toro spezzato ha bisogno.» 
Un toro spezzato? Di che parlava quella vecchina dolce e stramba? 
«Ama la letteratura,» continuò lei, tra un colpo di tosse e l’altro. «Vuoi un consiglio? Parla di libri. Parla di Dostoevskij e Toy Story.» 
Dosto-vattelapesca o Toy StoryNon aveva idea che Toy Story fosse tratto da un libro. 
Fortuna che aveva visto il film. «Grazie della dritta. Terresti d’occhio le mie cose?» 
«Certo,» gli assicurò lei. Zane superò la soglia e la voce della donna lo seguì all’interno. «Se qualcuno prova a rubarle, rispolvererò il Krav Maga.»


***

«Cos’è quella roba?» 
La madre e gli altri invitati se n’erano andati, e Beckett aveva portato Zane e i suoi averi terreni in una mansarda con le travi a vista, illuminata da una lampada con interruttore a catenella. 
Zane appoggiò scatolone e valigia contro una parete inclinata. Il piccolo ambiente vuoto conteneva un lucernario, un baule e un basso futon. Il pulviscolo brillava sotto la lampadina ondeggiante. 
Beckett indicò lo scatolone, un sopracciglio inarcato. 
Zane distese il tappeto sul pavimento e ne lisciò le pieghe. Beckett fissò a bocca aperta l’orso, posizionato come se stesse per mordergli una caviglia. 
«Mi sembrava romantico,» sospirò lui. Si accucciò sui talloni, il pelo morbido contro le ginocchia. «E ora mi tocca tenermelo.» 
«Sono cose che mandano in bestia.» 
Zane sorrise. «Dimmi un po’, cos’è questa passione per le battute brillanti?» 
«Battute brillanti. Bell’allitterazione. Mi piace giocare con le parole.» Beckett aggirò l’orso e indicò la mansarda. «Le assi di legno scricchiolano, per il bagno devi scendere la scala a pioli. Mia sorella tornerà dall’Europa giovedì e verrà a stare qui finché non si troverà un appartamento. Il divano è troppo piccolo per te, quindi…» 
«Non ho nessun problema a dormire con a te.» 
Beckett si passò una mano tra i capelli e spostò lo sguardo prima verso il letto, poi verso il lucernario. «Nessuno dormirà con nessuno.» 
Messaggio ricevuto. Aveva un paio di giorni per trovarsi un’altra sistemazione… o convincerlo che dormire insieme sarebbe stato divertente. 
Tirò fuori la tavoletta grafica e il pennino dalla loro custodia imbottita. «Vuoi raggiungere i tuoi amici allo Chiffon? Di qualsiasi cosa si tratti.» 
«È un locale dove noi professori beviamo Pinot Noir e pontifichiamo sulle gioie dei giochi di parole.» 
«Uhm…» 
«È un pene party pretenzioso.» 
Zane si voltò, armato dell’occorrente per concludere, o modificare, il fumetto. «Sembra proprio un… picnic?» 
Gli angoli della bocca di Beckett si sollevarono. Zane mollò i dispositivi elettronici sul letto e si avvicinò al professore.
Picchiettò con un dito sulla macchia a lato del bavero del blazer. «La prova che hai sputacchiato il vino mentre ci scrivevamo? Se vuoi posso fartelo lavare a secco.» 
«Non è stata colpa tua. Ci penserò io. La userò come scusa per comprarne un altro.» 
Zane colse una zaffata del profumo pulito di Beckett, con una sottile nota di dopobarba. Gli occhi azzurri incrociarono i suoi, curiosi ed esitanti. 
Un grosso ragno nero fece bungee-jumping dalla trave sopra di loro e penzolò davanti alla faccia di Zane, che staccò le dita che ancora indugiavano sul petto di Beckett e si spiaccicò contro il muro. 
«Non mi dirai che un omone grosso e vigoroso come te ha bisogno che gli levi quel brutto mostriciattolo di torno?» 
«Un grosso e vigoroso sì.» 
Con qualche movimento preciso, Beckett catturò la bestia pelosa tra le mani. Folle ma eroico. 
Il letto stridette quando ci si chinò sopra. Zane gli gattonò accanto, aprì il lucernario e indietreggiò rapidamente mentre lui liberava il ragno. «Le lenzuola sono pulite e per la colazione serviti pure.» 
Lenzuola pulite e colazione? Delizioso. Zane però era preoccupato dei ragni suicidi. Studiò il soffitto e rabbrividì. «Credi che ce ne siano altri?» 
La finestra si chiuse, tagliando fuori l’aria fresca. «Saresti più tranquillo a dormire con il mio gatto?» 
L’attenzione di Zane si spostò sulle mani che stavano bloccando il passante. Dita lunghe, agili, sicure. «Sarei più tranquillo a dormire con te.» 
Beckett emise un verso strangolato, balzò giù dal letto e sfrecciò verso la scala a pioli. 
«Buonanotte, Zane,» lo salutò e sparì dalla vista. 
Lui gli gridò dietro: «D’accordo, prenderò il gatto.»


***

«Luke è saltato alla conclusione che stiamo insieme per conto suo. L’avrei corretto, se non avesse fatto tutte quelle storie sul non toccarti in sua presenza. Ha detto che sarebbe stato strano.» Scrollò le spalle. «Mi ha infastidito. Non ha nessun diritto di decidere se posso o non posso starti attorno. Sono affari nostri, non credi?» 
Beckett si appoggiò allo stipite. «Ciò che facciamo insieme, se ci tocchiamo, baciamo, dormiamo nudi, facciamo sesso o meno, è decisamente affar nostro.» 
Zane deglutì, lo sguardo che indugiava sulla sua postura rilassata. «È…» Si schiarì la voce. «Proprio quello che pensavo.» 
Beckett si spinse via dalla porta con la pianta del piede e Zane respirò così a fondo che il petto gli si gonfiò all’inverosimile. 
Si passò una mano tra i capelli. «A volte, mi sembra di…» 
«Di?» Beckett non arretrò, né avanzò. Rimase fermo, paziente come al solito. 
«Aver bisogno di un bagno.» 
Zane si voltò e sparì dentro casa. 
Accendere la luce del soggiorno fu un errore. La sciarpa, i leggings e la biancheria di pizzo di Leah erano sparpagliati sulla mobilia, dando l’impressione che se la fosse spassata parecchio e poi non si fosse preoccupata di riordinare. 
Beckett entrò dietro di lui e imprecò. 
Zane era arrivato giusto alla poltrona quando il suono della rete del letto che cigolava su nella mansarda gli assalì le orecchie. Gesù, se era rumoroso. 
Cioè, rumoroso da paura. 
Non che fosse mai stato un fan di quella rete scricchiolante ma, attraverso il soffitto cavo, era perfino peggio. Riecheggiava. 
Beckett l’aveva forse sentito girarsi e rigirarsi nel letto… l’aveva sentito masturbarsi
Lanciò un’occhiata al suo amico, che colse la sua espressione orripilata, la interpretò correttamente e attraversò in tutta calma la stanza per raggiungerlo. Zane si spostò di traverso dietro la poltrona, quasi potesse proteggerlo dalla totale mortificazione che lo affliggeva. 
«Zane,» mormorò Beckett con un fil di voce. 
Lui si passò le mani sulla faccia accaldata e spiò tra le dita. «L’altra notte, mentre ero, ehm, preso da quel libro pieno di paroloni…» 
Beckett si fermò. «Oh, Signore benedetto…» 
«Hai sentito tutto?» 
Da come serrò le palpebre, era evidente che non volesse affatto discutere dell’argomento. 
Be’, siamo in due
Pian piano, Beckett riaprì gli occhi. «Sì, ti ho sentito.» 
Zane gemette e si accucciò dietro la poltrona. Non avrebbe saputo dire perché non riusciva a riderci su. Con chiunque altro l’avrebbe fatto. Cavolo, l’avrebbe fatto anche con lui, fino a qualche giorno prima. 
La poltrona si mosse e dall’alto arrivò una risatina. Beckett gli scompigliò le punte dei capelli e Zane sollevò lo sguardo con riluttanza. Beckett lo osservava da sopra lo schienale con un’espressione divertita. «Com’è che sei diventato timido?» 
«Non lo so.» 
Lo sguardo di Beckett si posò sulla sua bocca, poi tornò sui suoi occhi. «Lo sai che è una cosa normale, vero?» 
«Sì. È che…» Era così e basta. 
«Ti è utile sapere che l’ho fatto anch’io?» 
«Mentre mi… sentivi?» 
«Sarebbe un problema se rispondessi di sì?» 
Gli mancò il respiro e gli si indurì l’uccello. «Ho davvero bisogno di un bagno.» 
«Non di una doccia fredda?» 
«Credo che dovresti raccogliere la biancheria di tua sorella dal paralume e tenerti impegnato a letto.» Alla sua risatina, aggiunse: «Con un libro


Serie "Segni d'Amore"

2.5 Scorpio loops Virgo (inclusa nel secondo libro)
3.5 Il Gemelli gioca con il Capricorno
04. Il Pesci prende all'amo il Toro
4.5 Pisces floors Taurus (inedito in Italia)



Ringrazio l'autrice per avermi omaggiato di una copia ARC digitale in anteprima del romanzo!

2 commenti:

  1. Ciao Gaia!
    Ti ho scoperto qualche giorno fa su goodreads (e ti ringrazio ancora per l'amicizia). Sto spulciando qualche recensione M/M qua e la sul tuo blog proprio per uscire dalla mia "confort zone" letteraria e...beh, sognare e sospirare per mille molti altri mille motivi che probabilmente conosci più che bene! 😉

    Sarà che sono del segno del toro, ma la tua recensione oltre a qualche estratto...mi ha convinto a iniziare proprio da questo libro! Nonostante..la mia pignoleria da toro con la testa sulle spalle che "prima devo comprare i libri presenti nella wishlist, poi aggiornarla e comprare i nuovi segnati" 😂 Anche se in questo caso, si può fare un eccezione: Al cuore (e ai romanzi M/M) non si comanda!

    A presto e...grazie ancora per aver accettato l'amicizia su GR!

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    Risposte
    1. Ma ciao! Ci mancherebbe, piacere mio ^^
      Oh, come ti capisco... mi piacerebbe molto sapere il tuo parere finale sul romanzo! A presto *.*

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