lunedì 23 gennaio 2017

Recensione "Opera al Rosso" di Micol Mian & Sabrina Romiti

Buongiorno, oggi vi propongo la mia recensione del romanzo Opera al Rosso di Micol Mian e Sabrina Romiti, una delle due letture Made in Italy del mese di Gennaio che mi avete aiutato a scegliere nel sondaggio proposto per la rubrica From Italy with Love (qui tutte le informazioni, mentre qui è disponibile la nuova manche per chi volesse aiutarmi a scegliere quelle di Febbraio).
Questo libro mi ha scombussolato parecchio, andiamo a vedere insieme perché...

Titolo: Opera al Rosso
Autore: Micol Mian & Sabrina Romiti
Data pubblicazione: 1 Dicembre 2016
Casa Editrice: Autopubblicato
Genere: LGBT
Prezzo: €2.99 o gratis con KU (ebook) - €8.53 (cartaceo)
Pagine: 149
Dove comprarlo: Amazon

Il Rosso: un ragazzo dai capelli ramati, sensuale e crudele. Un ragazzo perfetto. Un ragazzo che non esiste. Edward lo sogna da quando era bambino: il compagno immaginario di un’infanzia solitaria. Rowan lo odia perché Edward sembra amarlo più di ogni altra cosa. Ma cosa cerca davvero Edward nel Rosso, quali incubi sta tentando di fuggire? E perché Rowan non riesce a smettere di ritrarre un soggetto che in realtà detesta? Ambientato fra i grattacieli di Manhattan e una villa maledetta a Long Island, il romanzo racconta il percorso che Edward e Rowan dovranno compiere per sigillare nella tela di un quadro il legame che li unisce. Per trasmutare, in una sorta di processo alchemico, le loro ossessioni in pigmento rosso. Il loro amore nelle pennellate di un ritratto. E la libertà in un patto di sangue indissolubile, sotto lo sguardo alieno di un ragazzo dipinto a olio.

Cosa ne penso...

Mi ritrovo con un blocco per appunti fitto fitto di note e il cuore in tumulto
La lettura di questo romanzo non è stata semplice, perché non si tratta del "classico M/M", la tematica male to male è in certo senso marginale. Questo aspetto può essere tenuto in considerazione per provare ad analizzare e capire meglio i due protagonisti, ma ciò che prevale è la psicologia dei due uomini.
Opera al rosso è un Dark Romance dove a spiccare maggiormente è la parte psicologica, è senza alcun dubbio tosto, difficile da digerire e stende emotivamente il lettore.
Ci narra la storia di due personaggi amorali, disfunzionali, e dell'amore malato che li lega.
Veniamo a conoscenza dei fatti attraverso gli occhi di Rowan, un artista che desidera andare a studiare a Parigi con tutto se stesso, ma la sua precaria situazione economica non glielo permette.
La soluzione al problema potrebbe essere rappresentata dal facoltoso amico Edward.
«Che cosa stai dicendo, Edward?» domanda. L'altro appare serissimo, perfino ruvido nella praticità del ragionamento. «Non è quello che ripeti dall'inizio della serata, non hai detto di volerti pagare la tua Parigi col sesso?». Si volta, inarca le sopracciglia. «Fallo, allora, chiedimi di scoparti e stabilisci il tuo prezzo. Non è difficile Rowan, basta solo un po' di coerenza.» Rowan
Quest'ultimo è un personaggio caratterizzato da un'aura di negatività e l'ho odiato dall'inizio alla fine del libro. Umilia in tutti i modi Rowan, è freddo, scontroso, viscido, manipolatore, criptico, crudele e caratterizzato da un "pizzico" di follia. Impossibile capirlo fino in fondo e giunta all'ultima pagina non ho comunque compreso il perché di molti suoi comportamenti. A mio parere avrebbe meritato un ulteriore approfondimento oppure tutto ciò era intenzionale?
Edward tratta l'amico come una prostituta, sembra essere il suo protettore, a Rowan spetta il lavoro sporco e lui ne trae vantaggio. Questo personaggio mi ha provocato un senso di nausea costante.
Seduto sulla poltroncina di una stanza che fino a qualche mese fa era per lui una seconda casa, davanti a un uomo che ama con tutto se stesso e che ha amore da dare soltanto a una creatura inventata, Rowan ascolta ii silenzio sfumarsi nel suono dei loro respiri e pensa che sarà quella distanza, a ucciderlo, probabilmente; quella distanza a segnare l'incapacità di tracciare un segno sulla tela senza dissanguarsi del tutto, senza commettere suicidio in ogni istante a essa dedicato. Perché Edward è con lui, ma non c'è mai stato; perché lo guarda senza vederlo. Rowan
Rowan allo stesso tempo ha le sue "colpe", se così possono essere definite, dato che non reagisce e si fa mettere i piedi in testa dall'uomo. È succube, si sente sempre in dovere verso l'amico e lo accontenta in ogni suo capriccio. È ammaliato da Edward, calpesta sotto i piedi la propria dignità per compiacerlo e non riesce a farne a meno.
Rowan ha provato molte volte a definire il suo rapporto con Edward. Non è facile farlo, perché non è facile definire l'amico. Edward è un rompicapo raffinato, in cui tutti i pezzi si somigliano tantissimo, troppo, e le combinazioni sbagliate sono innumerevoli. Mentre quelle giuste sembrano inganni altrettanto spudorati. Rowan
La sua gelosia verso il Rosso, l'uomo misterioso che Edward lo istiga a dipingere continuamente e dal quale è ossessionato, lo divora, ma allo stesso tempo lo accetta perché costituisce l'unico modo per rimanere vicino all'uomo che lo usa come intermediario.
I lineamenti del Rosso - di quel ragazzo che Edward si è inventato, che ha cullato nell'anima e descritto mille volte, altre mille evocato - tornano a tratteggiarsi sotto le dita e questa volta sembra andar meglio, perché via via che il disegno si definisce il respiro dell'altro accelera, alle sue spalle, in modo totalmente diverso. (...) Edward non tocca mai nulla in maniera possessiva perché nulla gli interessa davvero, niente sembra raggiungerlo. Ed è difficile adesso immaginare che quella carezza sia davvero per lui e non per l'impossibile ragazzo del ritratto, difficile sentire il suo fiato sulla fronte e non credere che quelle parole siano per il Rosso. Il Rosso, soltanto. Rowan
David è l'unico personaggio positivo del libro, ma non può niente di fronte ad Edward e al suo potere su Rowan.
È giusto così, perché David non ha mai chiesto altro; ha visto solo una parte della sua vita - quella migliore, la più leggera - eppure l'ha protetta come se fosse l'unica e ne ha tenuto ai margini i fantasmi, lo specchio, i serpenti. Ha scavato un nido di sorrisi dove non c'erano che serpi e rovi. Il resto appartiene a Edward, da sempre: è lui che muove i fili e tiene il guinzaglio di ogni ombra, lui che decide quando respirare. O quando morire. Rowan
La suspense tiene il lettore con il fiato sospeso per tutto il tempo, ma personalmente non sono riuscita a togliermi di dosso la sensazione di disagio che mi ha accompagnato durante tutta la lettura.
Per quanto mi riguarda il romanzo è divisibile in due parti: la prima non mi ha entusiasmato particolarmente e in molti momenti mi son sentita confusa, mentre la seconda mi ha tenuto incollata pagina dopo pagina trovandola più scorrevole e coinvolgente.
Il finale però mi ha lasciato l'amaro in bocca, qualche dubbio, un senso di tristezza e l'impressione di non averlo capito fino in fondo. Sicuramente è impossibile prevedere un happy ending per loro, ancor più difficile risulta sperarlo perché durante la lettura ci si trova a desiderare che qualcosa metta fine a questa relazione che chiaramente non potrà mai funzionare o comunque essere sana.
Lo stile delle autrici mi piace e sicuramente leggerò altri loro lavori perché se con questo romanzo non è stato amore a prima vista, potrebbe esserlo con altri. I gusti sono soggettivi e ogni libro comunica in diverso modo con ogni lettore.
Non è il primo dark romance che leggo, ma se devo essere onesta questa volta non è stata un'esperienza totalmente positiva. Non mi ha convinto al 100% e mi trovo in difficoltà nel quantificare l'apprezzamento. 
Testa e cuore però sono sulla stessa lunghezza d'onda e per me sono due arcobaleni. 

Non mi ha convinto al 100%

Caldo

2 commenti:

  1. Povero Edward, nessuno lo capisce mai ç___ç
    Eppure è lui che soffre di più, per colpa di quel quel bastardo del padre. Ed è un uomo profondamente segnato - e quei segni li porta, inevitabilmente, anche il suo amore per Rowan. Ma nonostante questo, Edward ha sempre fatto di tutto per proteggere quel "piccolo sovversivo" (giuro che mi ha fatta morire e mi ha fatto una tenerezza infinita, quando ha chiamato Rowan in quel modo ^^) - anche se per tutto il romanzo oscilla pericolosamente tra il bisogno di lui e i momenti in cui è vittima dei propri fantasmi. All'inizio della lettura ero preoccupatissima per Rowan; alla fine lo ero (e lo sono ancora) per Ed: Rowan è molto più forte di quanto non sembri; è Edward che è proprio ridotto a pezzi... e chissà se riuscirà mai a trovare un modo per sopravvivere all'inferno che si porta dentro.
    Nel mezzo, sia lodato David! Cielo, quanto lo adoro <3

    RispondiElimina
  2. Gnooooo povero Edward ç___ç (Ho letto il commento anche di Sam e quoto :P)
    Io l'ho trovato molto affascinante proprio perché non viene svelato, o meglio, si intuisce qualcosa tra le righe e fa capire che ha una distruzione dentro infinita. Questo non lo giustifica per come si comporta con Rowan, assolutamente, però l'insieme di entrambi e questo gioco - un po' al massacro perché si distruggono a vicenda sempre un po' di più - tra di loro a me è piaciuto tantissimo. Però è anche interessante vedere proprio come arrivano a persone diverse questi personaggi non positivi e complicati ^_^

    RispondiElimina

I vostri commenti aiutano il blog a crescere e io adoro leggere i vostri pensieri!