Da oggi è disponibile Fatto apposta per te di Anyta Sunday, il secondo volume autoconclusivo della serie Amore e Famiglia.
Con grande piacere vi propongo qualche succoso estratto e in fondo al post trovate anche un Giveaway organizzato dall'autrice!
Titolo: Fatto apposta per te
Titolo originale: Made for you
Autore: Anyta Sunday
Serie: Amore e famiglia (#2)
Data pubblicazione: 16 Giugno 2020
Casa Editrice: Autopubblicato
Traduzione: Eloriee
Genere: M/M (Contemporaneo)
Prezzo: €4.99 - Disponibile KU
Formato: ebook
Pagine: 258 (nella versione originale)
Dove comprarlo: Amazon
Ben:
È sexy da morire, ha la testa a posto ed è off-limits.
Mi prendo cura di mio fratello Milo e, dopo ormai un anno, ho tutto sotto controllo. Più o meno. O per niente?
Merda. Devo rimettere ordine nella mia vita. Devo diventare un fratello migliore. Devo vendere la casa dei nostri genitori.
Prima, però, devo darle una risistemata. Non sono il massimo con i lavori manuali, ma l’insegnante di Milo lo è eccome.
Jack è bellissimo, vigoroso, competente. L’opposto di me. Il mio esempio di vita. Il mio sogno proibito.
E ha bisogno di un posto in cui stare.
Be’, può vivere a casa nostra per sei mesi, no? Sono capacissimo di non saltargli addosso. Giusto?
Jack:
Dio, è bello da impazzire.
Ma è un genitore e ha sedici anni meno di me.
Non oltrepasserei mai il limite…
Che il cielo mi aiuti.
Estratti
#1
Dove diavolo è il blocco C?
Mi fermo nella quiete del cortile interno, con lo stomaco che si aggroviglia, sgroviglia, riaggroviglia. Ho già cinque minuti di ritardo e, nonostante riconosca metà degli edifici dai tempi in cui frequentavo la Kresley Intermediate, non ho idea di dove andare. Il blocco C? Non sapevo nemmeno che esistesse.
Gesù, che silenzio. Ho segnato sul calendario il giorno sbagliato? O è che tutti gli altri genitori sono arrivati in orario, da bravi adulti responsabili?
Respiro la brezza salmastra. Vorrei tanto che ci fosse un gabbiano che vola in cerchio sopra la mia testa a indicarmi l’ingresso da cui dovrei entrare.
La professoressa Devon probabilmente mi darà una strigliata coi fiocchi. A meno che, con un po’ di fortuna, non si sia raddolcita con l’età?
Magari non sarà troppo severa, se le spiegherò che la mia auto si è fermata in cima alla collina e ho dovuto proseguire in folle, e in preda al terrore, per l’intera discesa.
Incrocio le dita.
Su qual è meglio puntare? Il fabbricato lungo con la facciata sgargiante? O quello più alto?
Nel secondo ci sono più luci accese.
Un vialetto gira attorno a un praticello semi-recintato, ma io sfreccio comunque sopra l’erba fangosa. Devo risparmiare minuti preziosi…
Il piede mi slitta su un tratto scivoloso e, con un sonoro tonfo bagnato, mi ritrovo con il sedere per terra. Mi puntello sul suolo freddo, una poltiglia di erbacce e melma tra le dita.
Con una risata tremante, mi rialzo in piedi.
Alcune giornate mettono a dura prova la mia forza d’animo.
«Le scorciatoie non funzionano mai.»
Mi giro di scatto. A una decina di metri di distanza, oltre la rampa che conduce ai laboratori delle materie tecniche, c’è una sagoma maschile dalla postura disinvolta. Il sole che tramonta dietro l’edificio rende difficile scorgerne i dettagli.
Spazzo via i grumi di fango dai miei jeans migliori. «Ma non mi dire.»
#2
Studio Ben McCormick. Deve avere una decina d’anni più del fratello, quindi immagino almeno una dozzina meno di me. È alto, quasi quanto me, ma ha quella snellezza tipica dei ventenni. I vestiti inzaccherati gli aderiscono addosso, mettendo in mostra un fisico invidiabile. I capelli sono del rosso più acceso che abbia mai visto in tutta la mia vita, però l’impatto visivo del colore è mitigato dagli occhi scuri. Occhi puntati sulla mia mascella, stracolmi di emozione.
Rabbrividisce nell’aria della sera. Il freddo è pungente attraverso i miei abiti asciutti, lui che ce li ha umidi dev’essere congelato.
«Milo è un bravo ragazzo.» Avrei da dire di più, ma partiamo dalle priorità. «Non ho con me i cavi per la batteria. Se vuoi posso accompagnarti a casa.»
Ben sospira. «Cazzo, grazie al cielo non devo pregarti.» Sbatte il cofano. «Per un attimo mi hai messo paura.» Mi passa accanto e io inspiro a fondo il suo odore.
Indietreggio all’istante.
Dopo che ha recuperato una confezione da sei di Fanta dal sedile posteriore della sua auto, lo guido al mio pick-up. «Dove ti porto?»
«Wainuiomata.»
«Wainui?» È a un’ora buona di macchina.
Gli occhi gli si illuminano per un breve, brevissimo istante. «Ti sto prendendo per il culo. Vivo a Berhampore, a cinque minuti da qui, su per la collina.»
Sale sul pick-up e sistema le aranciate tra di noi. Gli tremano le dita, e non sono sicuro che sia soltanto per il freddo.
«Sei uno degli insegnanti di Milo?»
Passo le mani sul volante ruvido. «Il professor Passer. Frequenta il mio corso facoltativo di falegnameria.»
«Tu sei il professor Passer?» Gli scappa una risata, poi se ne rende conto e serra le palpebre. «Scusa. Molto maturo da parte mia.»
#3
Mi scorge e sobbalza. «Quand’è che ti sei intrufolato qui dentro?»
«Tra Cristo in malora e il forcone di Lucifero su per il culo di qualcuno.» Scuoto il capo. «E io che credevo che gli uomini più vecchi fossero calmi e controllati.»
Jack inarca un sopracciglio con fare minaccioso. «Vecchi?»
«Maturi.» Si avvicina pian piano a me, che non posso fare a meno di apprezzare il luccichio nei suoi occhi. Il suo sguardo mi scorre lungo il corpo mezzo nudo. Con le dita dei piedi che si arricciano sul parquet, aggiungo: «Come un formaggio stagionato. Che, sai, migliora con il tempo.»
«Un formaggio?» Ora che ha dimezzato la distanza che ci separa, il sangue mi pulsa nelle vene.
La sua impazienza risveglia il mio uccello. La carta da parati è ruvida contro la mia schiena e l’aria è elettrica. Ho i pettorali tesi e i capezzoli inturgiditi. Deglutisco e continuo a stuzzicarlo.
«Non del semplice Colby. Qualcosa di saporito. Di qualità.»
Mezzo metro. «Non riesco a decidere se sia il miglior insulto che abbia mai ricevuto o la peggior avance.»
«Avance, senza dubbio. Adoro il formaggio.»
Jack si ferma, i piedi avvolti nei calzini a pochi centimetri dai miei, ancora scalzi. «Di ogni tipo?»
«Quello stagionato.» Non avvicinarmi richiede uno sforzo mastodontico. Se lo toccassi, credo che potrebbe cedere.
È il mio turno di dimostrare una capacità di resistenza eroica. Jack non lo vuole davvero, è solo di cattivo umore. Non dovrei approfittarmene.
Dovrei comportarmi da adulto.
Dio, quanto odio farlo.
#4
D’accordo.
Durante l’ultimo anno ho rischiato un attacco di panico ogni volta che ci ho messo piede, e allora?
Posso farcela.
Rivolgo un cenno di saluto a Jack, mi ordino di smetterla di comportarmi da idiota e mi trascino fino alla veranda, che geme sotto le mie suole un po’ come io faccio dentro casa.
Jack si scuote via la polvere dalle mani e mi sorride. I pantaloni di tela nera gli aderiscono ai fianchi, per poi allargarsi lungo le gambe e ripiegarsi sugli stivali. Le maniche della camicia rosso pomodoro sono rimboccate fino ai gomiti e l’orlo si è alzato sull’ombelico, mostrando una striscia di pelle abbronzata e una spruzzata di peli scuri.
«Milo ha detto che vuoi mostrarmi qualcosa?»
I miei occhi scattano verso l’ingresso in ombra. «Già. C’è un trucchetto per la serratura del bagno.»
Entriamo. Oltre la prima porta c’è uno stretto gazebo pieno di scale e di attrezzi. Jack mi osserva mentre mi guardo intorno. Mi infilo le mani tremanti nelle tasche e gli scocco un sorrisetto. «Non male, come arredamento.»
«Dovresti vedere la camera da letto. Tutta scatoloni.»
Ci addentriamo nella casa e io sbircio in ogni stanza. «Hai più cose di quanto pensassi.»
«È un problema?»
Scuoto il capo. «Ti credevo un vagabondo. Giusto i vestiti che hai addosso e i tuoi attrezzi.»
«Non un collezionista di mobili d’epoca?»
«Avrei dovuto immaginarlo.»
«Sono un carpentiere.»
«E hai una certa età.»
Jack ride, una tregua inaspettata dalla tensione del ritrovarmi qui dentro.
.Serie "Amore e famiglia"
Giveaway
Per celebrare l'uscita di Fatto apposta per te, Anyta Sunday regala TRE copie digitali del libro a tre fortunati fans!
(Per partecipare bisogna avere 18 anni)
a Rafflecopter giveaway
Nessun commento:
Posta un commento
I vostri commenti aiutano il blog a crescere e io adoro leggere i vostri pensieri!