Spazio autori è una rubrica inventata da me, pubblicata a cadenza casuale e aperta a tutti gli autori del genere M/M che vogliono farsi conoscere meglio dai lettori.
Possiamo far lavorare la fantasia e crearla insieme a nostro piacimento!
Oggi ho il piacere di ospitare Cristiano Pedrini! Pronti per tuffarvi nel suo mondo? Vi aspettano tante curiosità, estratti e novità ;)
Conosciamo l'autore...
- Cristiano Pedrini -
Per i temerari che voglio conoscermi eccomi qui, mi chiamo Cristiano, 44 anni e lavoro da
vent’anni in una biblioteca della provincia di Bergamo. La passione per la scrittura è qualcosa che
mi segue fin dalle “vecchie” scuole elementari poi dopo un “blocco” di oltre vent’anni, nell’estate
del 2014 ho ripreso questa esperienza.
I miei romanzi trattano come colonna portante il rapporto affettivo tra persone dello stesso sesso
ma contrariamente a molte altre opere io non tratto questi sentimenti come “il problema” a cui
unire intolleranza e ipocrisia per sviluppare la storia. Per la mia visione l’amore e l’affetto che lega
due ragazzi non è il solo nocciolo della storia. Ad esso si intrecciano alcuni filoni: lo storico, con
“Madras”, il drammatico con il prossimo “Sulle rive dei nostri pensieri”, il giallo con la trilogia
“Opportunity-Rhapsody- Infinity”…
Quindi se un lettore vuole andare oltre e semplicemente leggere una storia libera da pregiudizi
basati sull’orientamento sessuale sarà il benvenuto.
Infine… riassumendomi, potrei usare questi tre aggettivi: protettivo, romantico e naturalmente…
imperfetto.
Le opere...
Opportunity
Un ragazzino viziato, un uomo squattrinato, un pericolo
che cammina insieme a loro e un’opportunità; perché
la vita è scoprire continuamente che non ci sono limiti
per chi sa cogliere ogni sua sfumatura.
Un romanzo toccante, avventuroso e brillante sulle
opportunità che la vita ci mostra e ci dona se
sappiamo cogliere.
Data Pubblicazione: 18 Maggio 2016
Serie: Opportunity (#1)
Casa Editrice: Autopubblicato
Prezzo: €2.99 (ebook) - €14.45 (cartaceo)
Rey e Julian appartengono a due mondi diversi: il primo è un venticinquenne squattrinato e il
secondo un Conte, un capriccioso e ricchissimo diciassettenne che ancora non conosce la vita
e l’amore. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi eppure, quando s’incontrano, Rey
insegna qualcosa a Julian, qualcosa che poi si cementa e diventa profondo.
In una lotta contro forze esterne e interne, i due ragazzi impareranno ad accettare quello che
sono e provano, resistendo alle minacce di un mondo crudele che sfrutta le debolezze per
colpire e che desidera tutte le ricchezze altrui per andare avanti. In un susseguirsi di scene
romantiche, intense e avventurose.
Perché c’è sempre un’opportunità per tutti, nella vita, anche per l’amore, anche per la
diversità e persino per capire e accettare chi siamo, condividendo esperienze e cuore.
Ad un tratto, oltrepassando una fila di bidoni dell’immondizia che emanavano un cattivo odore, senti
un leggero gemito.
Pensò immediatamente ad un piccolo gattino indifeso.
Si avvicinò a quel luogo maleodorante e sollevandosi sulla punta dei piedi, cercò di guardare oltre.
C’era qualcosa, una sagoma; ma non era certo quella di un gatto!
Era rannicchiata, contro la parete di mattoni, e nascosta solo in parte dai bidoni.
Si approssimò di più, girando attorno ad essi.
Finalmente ora poteva vedere bene.
Davanti ai suoi occhi c’era un ragazzino.
Superati i primi attimi di esitazione, si chinò su di lui per osservarlo meglio.
Poteva avere al massimo quindici, sedici anni.
“Ehi… Ti senti bene?” - domandò Rey.
Lui finalmente aprì gli occhi, lentamente, guardandolo.
L’uomo non aveva mai visto degli occhi così incredibilmente freddi. La loro tonalità blu, limpida come
quella degli zaffiri, contribuiva a renderli tali. Per molti questo colore era considerato il simbolo della
calma, della tranquillità e dell’equilibrio, ma per lui era solo un qualcosa da ammirare all’infinito.
Il ragazzino richiuse presto gli occhi, tossendo ripetutamente.
Non era certo in buone condizioni, pensò Rey.
Sembrava aver avuto una giornata peggiore della sua; lo si capiva dai vestiti logori e sporchi, anche se
sembravano di buon taglio. Sulla sua fronte scendevano disordinatamente dei capelli neri ma con dei
riflessi che non riusciva bene a identificare, forse per via della poca luce che c’era nel vicolo, oppure
perché erano semplicemente sporchi.
Anche il suo viso, scarno ed affilato, era provato, ma la sua carnagione candida non era in alcun modo
profanata dai piccoli lividi che si vedevano. Credeva di trovarsi davanti ad una maschera di porcellana,
più che al viso di una persona in carne ed ossa.
Rey lo scosse leggermente.
Il ragazzo cercò di scostarsi mormorando qualcosa di incomprensibile.
Fece per rialzarsi ma non con il risultato desiderato.